Associazione Cultura Cattolica

1 novembre - CHRISTIAN MATTHIAS THEODOR MOMMSEN e STEVEN RUNCIMAN: la vera storia delle crociate.

Autore: Restelli Silvio. Curatore: Mangiarotti don Gabriele.

Il Mommsen (Garding, 30 novembre 1817 – Charlottenburg, 1º novembre 1903), premio Nobel per la letteratura per i suoi lavori sul mondo romano, custode unanimemente riconosciuto del rigore nello studio del passato (la verità di quello che è avvenuto); il Runciman (Northumberland, 7 luglio 1903 – Radway, 1º novembre 2000) (Storia delle crociate in tre volumi) protagonista principe invece di una divulgazione ideologica attenta più a diffondere stereotipi cari al pensiero diffuso dominante che ad accertare la verità storica di quanto accaduto.


Un caso di scuola è proprio quello delle Crociate, sulle quali la storiografia rigorosa ha operato una vera e propria revisione storica, qui riassunta nei suoi elementi principali da Thomas Madden, storico statunitense, la cui opera più famosa, New Concise History of the Crusades edita nel 2005, è stata molto apprezzata e tradotta in molte lingue.

Gli equivoci e i falsi stereotipi sulle Crociate sono fin troppo comuni.

Vengono ritratte come una serie di guerre sante contro l'Islam, generalmente lanciate da papi assetati di potere e condotte da fanatici religiosi.

Si pensa che siano state il culmine dell'ipocrisia e dell'intolleranza, una macchia nera sulla storia della Chiesa cattolica in particolare e della civiltà occidentale in generale.

Razza di proto-imperialisti, i crociati aggredirono un Medio Oriente pacato e deformarono una cultura musulmana illuminata, lasciando solo rovine. Per trovare variazioni su questo tema non c'è bisogno di guardare troppo lontano.

Oltre a molti manuali di storia in uso nelle scuole si veda, per esempio, il famoso poema epico in tre volumi di Steven Runciman, Storia delle Crociate, o il documentario Bbc/A&E, Le Crociate, commentato da Terry Jones. Sono prototipi di storia terribile, e intrattengono tuttora a meraviglia.

Il Madden così conclude.

"Dalla sicura distanza di molti secoli, è abbastanza facile aggrottare le ciglia, disgustati dalle Crociate. La religione, in fondo, è nulla, se si basa sulla guerra. Eppure dovremmo pensare che i nostri antenati medievali sarebbero stati a loro volta disgustati dalle nostre guerre, molto più distruttive, combattute in nome di ideologie politiche. Ed ancora, dovremmo pensare che sia il guerriero medievale che il soldato moderno infine combattono per il proprio mondo e per ciò che lo costituisce. Entrambi sono disposti a sopportare enormi sacrifici, purché ciò sia al servizio di qualcosa di caro, di prezioso, di più grande di loro. Che noi ammiriamo i crociati o no, è un fatto che il mondo così come noi lo conosciamo oggi non esisterebbe, senza i loro sforzi. La fede antica del Cristianesimo, col suo rispetto per le donne ed il suo rifiuto della schiavitù, non solo sopravvisse, ma fiorì. Senza le Crociate, avrebbe ben potuto seguire lo zoroastrismo, un altro rivale dell'Islam, nell'estinzione".