La caduta
Gli ultimi giorni di vita di Adolf Hitler.- Regia:
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L'impressione è quella di trovarsi di fronte a un lungo sceneggiato. Modesto nella messa in scena, povero nello scavo dei personaggi. La caduta è un film che manca di sorprese ed è privo di pathos. Eppure, di carne al fuoco ce n'era tanta per suscitare commozione: il crollo di un regime, un popolo sull'orlo del baratro, l'immagine privata del Führer. Tutte promesse disattese, a partire proprio dall'Hitler di Bruno Ganz: un uomo farneticante, legato solo alla Braun ma troppo superficialmente accostato dal regista. Non c'è mai complessità né profondità: tutto sa di posticcio e costruito ad arte. Compresi i personaggi di contorno: i Goebbels e la segretaria del Führer, le cui memorie fanno da soggetto al film.