Associazione Cultura Cattolica

2013 04 09 Papa Francesco: La Chiesa è anche oggi Chiesa di martiri

La Passione dei Cristiani in Medio Oriente. La scomparsa di Mons Qian Yurong: 20 anni di Rieducazione durante la Rivoluzione Culturale
Fonte:
CulturaCattolica.it
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Papa Francesco: La Chiesa è anche oggi Chiesa di martiri.

“Per trovare i martiri non è necessario andare alle catacombe o al Colosseo: i martiri sono vivi adesso, in tanti Paesi”. Così il 6 aprile Papa Francesco ha ricordato che l’esperienza del martirio per fede segna la condizione dei cristiani in tutti i tempi. Lo ha fatto durante la messa mattutina da lui presieduta nella cappella della Domus Santa Marta.
“I cristiani” ha detto papa Francesco “sono perseguitati per la fede. In alcuni Paesi non possono portare la croce: sono puniti se lo fanno. Oggi, nel secolo XXI, la nostra Chiesa è una Chiesa dei martiri”. Come Pietro e come Giovanni, i martiri sono coloro che anche oggi dicono “Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato”. La loro testimonianza – ha proseguito papa Francesco - “da’ forza a noi, che alle volte abbiamo la fede un po’ debole”, di testimoniare quella “fede che abbiamo ricevuto, questa fede che è il dono che il Signore da’ a tutti i popoli”. Ma questo - ha precisato papa Bergoglio - “non possiamo farlo da noi stessi: è una grazia. La grazia della fede. Dobbiamo chiederla, tutti i giorni: ‘Signore custodisci l a mia fede, falla crescere, che la mia fede sia forte, coraggiosa, e aiutami nei momenti in cui - come Pietro e Giovanni - devo renderla pubblica. Dammi il coraggio’”. (Agenzia Fides 6/4/2013).

La Passione dei Cristiani in Medio Oriente

SIRIA: Testimonianza dai Frati della Custodia di Aleppo.

“E’ stata una reale Settimana di passione quella appena trascorsa dalle comunità cristiane di Aleppo, città martire della Siria. La Custodia di Terra Santa ha da poco diffuso la testimonianza delle due fraternità francescane di Aleppo relativa alla Pasqua appena trascorsa. “Ad Aleppo - si legge nel testo che riporta le parole di padre Giorgio - abbiamo potuto celebrare tutte le funzioni della Settimana Santa, Vigilia Pasquale e Domenica di Pasqua con grande afflusso di gente. Ma è stata una settimana di Passione per la comunità cristiana della città: i dissidenti hanno occupato, il Venerdì Santo, il quartiere confinante con i nostri cimiteri cristiani, mettendo a ferro e fuoco il quartiere!
La gente è fuggita solo con i vestiti che avevano addosso, tra questi le 350 trecento cinquanta famiglie cristiane del quartiere; anche gli abitanti di altri due quartieri a maggioranza cristiana, hanno dovuto abbandonare le loro case perché esposte a mortai, razzi e cecchini. Sabato Santo il guardiano del nostro cimitero latino è stato colpito da un cecchino ed è morto sul colpo”. I morti, secondo la testimonianza non trovano sepoltura adeguata dal momento che non si può arrivare ai cimiteri. “Da Sabato Santo siamo senza luce, poca acqua, i telefoni possono funzionare alle volte come pure internet. I nostri frati stanno bene, cerchiamo di fare il nostro meglio e essere un segno di speranza per la gente che ora per paura vuole fuggire”. (agenzia SIR)

TURCHIA - Afflusso massiccio di cristiani assiri in fuga dal conflitto siriano

Negli ultimi 3 giorni più di 500 cristiani siriani della Chiesa assira hanno attraversato il confine turco per cercare salvezza dalla tragica guerra civile in corso nel proprio Paese. Secondo fonti della Chiesa Assira d’Oriente, rilanciate dalla Assyrian International News Agency, i profughi assiri si trovano ora a Gaziantep, nella regione dell’Anatolia sud orientale, a 50 chilometri dal confine con la Siria. Le chiese e i monasteri assiri concentrati nella regione montagnosa di Tur Abdin ospitano già un numero di rifugiati superiore alle proprie capacità. Per accogliere i nuovi arrivati si sta pensando di costruire un accampamento di tende.
Nel caos della guerra civile siriana, le comunità assire concentrate nel nord della Siria sono state colpite con particolare accanimento da violenze, rapimenti e da spoliazioni di ogni tipo. Interi clan familiari hanno dovuto abbandonare le proprie case sotto minaccia di morte. Già da dicembre gruppi e sigle legati alla diaspora assira in Occidente si erano mobilitati per ottenere dalle autorità turche competenti l’autorizzazione a istituire campi profughi e strutture di accoglienza ad hoc per i profughi assiri siriani che fuggivano dalle zone di guerra. (Agenzia Fides 9/4/2013).

CINA - La scomparsa di Mons. Tommaso Qian Yurong. Ha passato 20 anni di Rieducazione durante la Rivoluzione Culturale

Lo scorso 22 marzo è deceduto a Xuzhou (Süchow), nella provincia di Jiangsu (Cina Continentale), S.E. Mons. Tommaso Qian Yurong. Aveva 99 anni. Era nato nel 1914 nella contea di Tongshan da una famiglia di antica tradizione cattolica. Nel 1945 divenne sacerdote e il 15 novembre 1959 ricevette l’ordinazione episcopale. Durante la Rivoluzione Culturale fu condannato alla rieducazione attraverso il lavoro e per 20 anni lavorò presso un’industria chimica.
Mons. Qian è ricordato come un uomo di fede semplice, attivo nel lavoro di formazione di sacerdoti e religiose e nello sforzo di recuperare le proprietà della Chiesa. Si era ritirato dal ministero pastorale già nel 2011 a causa delle sue precarie condizioni di salute. È morto per un’infezione polmonare. I funerali hanno avuto luogo il 28 marzo, Giovedì Santo, presso la cattedrale del Sacro Cuore di Gesù: la celebrazione è stata presieduta da S.E. Mons. Giovanni Wang Renlei, Vescovo di Xuzhou.
La diocesi di Xuzhou, situata nella parte settentrionale della provincia di Jiangsu, conta ora circa 25.000 fedeli, 7 chiese, una decina di sacerdoti e una ventina di religiose. (Agenzia Fides 9/4/2013).