Io scriverei la stessa lettera al Presidente della CEI.
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Domanda
Buongiorno Prof. Incampo,
sono *** docente di religione nel ***di ***. In passato ti ho scritto e telefonato molte volte ed anche questa volta confido nella tua competenza.
Ogni anno la Dirigente Scolastica del Liceo, in qualsiasi momento dell’anno scolastico e specie ad inizio anno, concede l’esonero dall’IRC appellandosi alla sentenza della VI sezione del Consiglio di Stato n. 4634 del 30 luglio 2018. Ha senso continuare ad informare il Ministero dell’Istruzione, Il Dirigente dell’U. S. R. della Puglia, il Dirigente dell’U. S. P. di Taranto, la Conferenza Episcopale Italiana – Settore I. R. C., lo SNADIR, il Direttore dell’Ufficio Scuola della Diocesi di Taranto, quando in pratica non cambia nulla?
I miei colleghi di religione ed il sottoscritto ogni anno puntualmente informiamo gli organi sunnominati, per le loro competenze. E al di là della solita telefonata del Direttore dell’Ufficio Scuola e quest’anno di una lettera dello *** alla Dirigente Scolastica non succede nulla. Infatti sia la telefonata che la lettera, anche quest’anno, non hanno sortito alcun effetto. La Dirigente continua a produrre elenchi di non avvalentisi, elenchi che si susseguono, specie ad inizio anno scolastico e dopo che gli alunni hanno visto la collocazione oraria dell’IRC.
Ma il Ministero, l’U. S. R. della ***, il Provveditorato, e specialmente la Conferenza Episcopale Italiana dove sono?
Che senso ha che ogni anno, ed ormai da tanti anni, facciamo presente questa situazione se la Dirigente continua imperterrita per la sua strada? Tu cosa consigli di fare?
Risposta
Io scriverei la stessa lettera al Presidente della CEI.
E’ mai possibile che la scuola non rispetti la norma e non si faccia niente?