L’opzione “studio non assistito in classe durante l’ora di religione” non esiste

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Domanda



Gent.mo prof. Incampo,
sono una docente di religione a tempo indeterminato della secondaria di primo grado della diocesi di ***, e quest’anno mi trovo a lavorare in due scuole nuove. In una scuola la dirigente mi ha detto che, permanendo l’emergenza covid, i ragazzi non avvalentesi (4/5 in ogni classe, dato l’alto numero di alunni stranieri) rimarranno in classe a fare i compiti durante la mia ora di lezione. Le opzioni date ai genitori sono tre: uscita o entrata dalla scuola e studio non assistito in classe durante l’ora di religione. La dirigente ha giustificato questa cosa con il fatto che i ragazzi non possono uscire dall’aula e andare in un altro ambiente, che dovrebbe essere sanificato. A me questa situazione, che l’anno scorso dall’altra collega è stata accettata senza problemi, non piace per niente, anche per le responsabilità che mi ritrovo ad assumere nei confronti di questi ragazzi che non sono miei alunni. Secondo la dirigente questa situazione è l’unica praticabile durante la pandemia e, così mi ha detto, dovrebbe tornare alla normalità qualora l’emergenza finisse.
Come mi comporto? E’ legittima questa cosa? Quali sono le mie responsabilità nei confronti di questi ragazzi non avvalentisi?
La ringrazio per la sua attenzione e la saluto.

Risposta



L’opzione “studio non assistito in classe durante l’ora di religione” non esiste.
Questo significa che l’operato del preside non è come prevede la norma.