E’ indispensabile far capire ai nostri superiori …
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Domanda
Ciao, Nicola.
Sono un’idr di ruolo.
Apprese le notizie relative alla recente Intesa tra CEI e Ministero della PI, seguo con apprensione e sgomento tutto ciò che ne può derivare rispetto al destino degli idr e al valore della nostra disciplina.
Ho cercato e ascoltato con attenzione in differita il tuo recente intervento all’assemblea sindacale del 15 dicembre e sono rimasta da una parte amareggiata , ma anche speranzosa per la prospettiva che comunque tu hai delineato e per il modo con cui tu continuamente valorizzi, a dispetto di quanti invece non fanno che demolire, l’atipicità della nostra disciplina, come possibilità effettiva di risoluzione anche del problema del concorso.
Questa cosa mi aiuta a insegnare meglio e mi rinvigorisce nel mio intervento educativo e mi fa desiderare di non risparmiarmi mai, anche nella fatica di questo periodo.
Pensando a me, che ho passato il concorso del 2004, non posso che essere grata dell’occasione che più di 15 anni fa ci avete garantito, anche se all’epoca non mi ero resa conto dell'opportunità che mi si offriva.
In ogni caso oggi, se, nella peggiore delle ipotesi che ci attendono, misconoscendo il valore dell’idoneità, è possibile che la nostra disciplina sia snaturata e perda, prima di fatto, e poi di diritto, la propria identità, quale conseguenza per noi tutti insegnanti di religione si apre?
In quanto idr di ruolo in una scuola statale, sono certa che, se servo bene lo Stato, è solo perché servo la Chiesa, e ritengo che lo Stato sia cieco se non capisce che l’amore al mio lavoro è dipendente dall’amore alla Chiesa.
Sono certa altresì che, se i colleghi subiranno l’ingiustizia di un concorso ordinario e se realmente l’idoneità non costituirà più l’elemento abilitante, tutti quanti noi idr ne saremo penalizzati.
Mi dici che cosa ci aspetta e cosa posso fare io, oltre a pregare, perché a tutti gli idr sia resa giustizia?
Grazie infinite.
Risposta
E’ indispensabile far capire ai nostri superiori, Ordinari diocesani e direttori degli uffici scuola, il rischio che corriamo: trasformare l’IRC in storia delle religioni.