IdR e non avvalentesi
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Domanda
Buonasera Nicola,
ti pongo un quesito che credo ricorrente: una docente di questa Diocesi lamenta (non è la sola) che gli alunni non avvalentesi che all'ultima ora vengono spostati in altra classe, poco prima dell'uscita sono rimandati in classe e quindi sotto la responsabilità dell'IdRC. Lo stesso succede alla fine della seconda ora quando inizia la ricreazione (gli alunni non avvalentesi rientrano in classe dove vigilanza spetta all'IdRC). Difficile far capire ai dirigenti scolastici e ai colleghi che gli alunni non avvalentesi non possono ricadere sotto la responsabilità dell'IdRC; a parte la logica e il buon senso, c'è una normativa (che mi sfugge) a cui fare riferimento?
Grazie e buon lavoro.
La direttrice dell'ufficio.
Risposta
L’insegnante di religione è responsabile degli alunni che si avvalgono dell’ora di religione cattolica, e solo di quelli.
I non avvalentesi, per loro scelta, hanno scelto di fare “altro” .
Per gli alunni che non si avvalgono dell’IRC, la Circolare Ministeriale numero 122 del 9 maggio 1991, prevede le seguenti possibilità
1. Attività didattiche e formative;
2. Attività di studio e/o di ricerca individuale con assistenza di personale docente;
3. Libera attività di studio e/o di ricerca senza assistenza di personale docente;
4. Uscita dalla scuola.
Questo significa che la scuola si deve organizzare per garantire la scelta fatta dall’alunno.
Infine vorrei ricordare che le attività alternative all’IRC “… sono definite … entro il primo mese dall’inizio della scuola dal Collegio dei docenti …”.
La suddetta circolare stabilisce ancora che i docenti delle attività alternative “debbono essere scelti tra quelli della scuola che non insegnano nella classe o nelle classi degli alunni interessati alla attività in parola, atteso che così viene assicurato per gli alunni avvalentesi e per quelli non avvalentesi, il rispetto del principio della ‘par condicio’.
Quanto poi ai contenuti delle stesse rispondo che non esistono programmi precisi per l’attività alternativa emanati dal Ministero, ma è compito di ogni scuola definirli e in modo particolare del collegio dei docenti se trattasi di scuola media di primo e secondo grado, o dei consigli di interclasse se trattasi di scuola elementare.
Proprio perché i contenuti non sono prescrittivi, il Ministero ha suggerito alcune indicazioni con le seguenti Circolari:
• Circolare ministeriale numero 128del 3.5.1986 avente per oggetto: “IRC e attività alternative nella scuola materna;
• Circolare ministeriale numero 129del 3.5.1986 avente per oggetto: “IRC e attività alternative nella scuola Elementare;
• Circolare ministeriale numero 130del 3.5.1986 avente per oggetto: “IRC e attività alternative nella scuola media;
• Circolare ministeriale numero 131 del 3.5.1986 avente per oggetto: “IRC e attività alternative nella scuola superiore.
Questo è quanto dice la norma.