Caro professore è veramente così?

Fonte:
CulturaCattolica.it
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Domanda


Gentile prof. Incampo vorrei porle questa domanda: Insegno da due anni presso la scuola secondaria di *** (**) paese nella arcidiocesi di *** ma sotto il provveditorato scolastico di ***. Quest'anno ho richiesto il diritto allo studio perché pensavo perlomeno fino a ieri, essendo incaricato annuale, idoneo a tale diritto, tuttavia come lei conosce la situazione hanno variato tutti i contratti ed io sarò pagato fino alla fine delle lezioni. Il provveditorato di *** mi ha detto che non rientro nei canoni della norma. Caro professore è veramente così? Non ho nessun diritto di ricorso?
Non solo ci hanno umiliato ma anche toglierci il diritto allo studio mi sembra troppo.

Risposta


Per prima cosa chiariamo subito che il diritto allo studio non compete solo agli insegnanti di ruolo, ma anche agli insegnanti con contratto di lavoro a tempo determinato e quindi anche agli insegnanti di religione. La Circolare ministeriale numero 130 del 21.4.2000 protocollo numero 49479/BL tra l’altro afferma “…Il Dipartimento per la funzione pubblica ha infatti chiarito che l'art. 3 del DPR 395/1988 relativo ai permessi retribuiti per il diritto allo studio, non fa distinzione tra personale a tempo indeterminato e personale con contratto a temine e che pertanto l'istituto di cui trattasi trova applicazione anche per il personale a tempo determinato in misura proporzionale alle prestazioni lavorative rese…”