La valutazione dell’IRC e l’interrogazione dell’on. Ghizzoni

Fonte:
CulturaCattolica.it
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Domanda


Stimato prof. Incampo,
quali sono le sue considerazioni in merito alla notizia riportata questa mattina dal sito OrizzonteScuola.it?
L'O. Ghizzoni (Partito Democratico) ha presentato una interrogazione parlamentare nella quale denuncia in alcune scuole l'uso di valutazione numerica nel «pagellino» relativo alla valutazione intermedia dei rendimenti degli studenti.
Difatti, com'è noto la normativa sulle modalità di valutazione degli alunni che frequentano l'insegnamento di religione cattolica prevede: "Per l'insegnamento della religione cattolica, in luogo di voti e di esami, viene redatta a cura del docente e comunicata alla famiglia, per gli alunni che di esso si sono avvalsi, una speciale nota, da consegnare unitamente alla scheda o alla pagella scolastica, riguardante l'interesse con il quale l'alunno segue l'insegnamento e il profitto che ne ritrae".
L'On. interrogante chiede dunque, al neo Ministro di intervenire richiedendo il rispetto della normativa vigente.
http://www.orizzontescuola.it/node/21069
Ringraziando, porgo cordiali saluti.

Risposta


L’orientamento attuale della Scuola, quale emerge dalle “Indicazioni Nazionali” della stessa e dai Regolamenti attuativi, prevede che ogni Docente debba valutare l’alunno “in decimi”, tralasciando quanto finora fatto che - a dire il vero – poteva rendere meglio e più motivato un giudizio sull’allievo sia relativamente al profitto che alla maturità raggiunta nelle singole discipline.
Il tutto naturalmente è motivato dalla preoccupazione di un metro uniforme per tutte le discipline in modo da avere – espresso in numeri – un giudizio di qualità.
E’ chiaro allora che l’orientamento a cui fa riferimento la domanda è relativo ad un modo che è superato e che molte scuole d’Italia hanno abbandonato.
Anche l’orientamento del Ministero che sta per tirare dal cassetto un quesito da porre al Consiglio di Stato per ottenere anche l’IdR possa valutare come tutti gli altri docenti e cioè numericamente con “voti”, va in questa direzione.
Ma forse dietro la l’interrogazione vi è un oscuro desiderio, quello cioè di emarginare l’IRC in modo che non abbia nessun peso nella valutazione e quindi perda importanza.