Al fanciullo si deve grandissimo rispetto

Fonte:
CulturaCattolica.it
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Domanda


Gent.mo prof. Incampo,
già in altre occasioni i suoi suggerimenti sono stati preziosi sia a me che alle mie colleghe, le vorrei sottoporre ora il caso di una bambina di prima elementare.
All'inizio di questo anno scolastico, quando sono entrata per la prima volta in una delle mie classi prime ho invitato una bambina che risultava non avvalersi dell'I.R.C. ad andare nella classe vicina non essendo ancora stata avviata la materia alternativa, la bambina, piangendo, si è rifiutata di uscire, così ho deciso, per quella volta, di tenerla in classe in quanto, essendo la prima lezione, avevo programmato solo attività finalizzate alla socializzazione ripromettendomi, però, di parlare immediatamente con la mamma per informarla della situazione.
Nel colloquio la mamma mi ha ringraziata per aver tenuto in classe la figlia e mi ha detto che la scelta di non avvalersi dell' I.R.C. non era motivata da posizioni precise pertanto, visto il desiderio della bambina di seguire le lezioni, sarebbe subito andata in segreteria per cambiare la scelta. Così ha fatto, ma la Dirigente non ha accettato il cambiamento di scelta dicendo che ormai l'anno scolastico era avviato.
C'è stato un cambiamento di tendenza perché fino all'anno scorso si concedeva senza difficoltà ai genitori dei bambini di prima di rettificare la loro scelta, anzi i colloqui di inizio anno fra noi i.d.r. e le famiglie, li abbiamo sempre vissuti come un momento prezioso per dialogare con i genitori che non avendo idee preconcette erano disponibili al cambiamento. La Religione a scuola per questi bambini è un'occasione unica per incontrare la proposta cristiana perché in famiglia non se ne parla e difficilmente andranno al Catechismo!
Purtroppo, però, della richiesta negata a me nessuno ha detto nulla! Ho, invece, pensato, rifacendomi al passato, che tutto fosse stato sistemato perciò durante questo mese abbondante, la bambina è rimasta in classe e ha quindi seguito regolarmente le lezioni.
Oggi, invece, si presenta una insegnante per la materia alternativa che mi informa che deve prelevare la bambina, questa appena capisce che deve andarsene ripete la scena della prima lezione e non vuole andarsene, la Dirigente informata della sua resistenza le ha concesso di rimanere in classe ma solo per oggi.
All'uscita ho parlato di nuovo con la mamma che mi ha confessato di non aver ottenuto il cambiamento e mi ha detto che scriverà una lettera alla Dirigente.
Non credo che la situazione per la prossima lezione sarà chiarita, nel frattempo come devo comportarmi? La prossima lezione devo far uscire la bambina ad ogni costo?
Sono molto combattuta...
La ringrazio e la saluto cordialmente.

Risposta


La legge relativa prevede che la famiglia, all’atto dell’iscrizione, indichi se avvalersi o meno dell’IRC.
Solo una rigida applicazione può far diventare la norma un cappio che soffoca.
Dal momento che il soggetto della scelta è la famiglia, è buon senso prevedere un cambiamento se non ostano motivi ideologici, e maggiormente se lo stesso bambino/a ha difficoltà a mantenere l’orientamento scelto inizialmente.
E’ sempre vero che l’osservazione rigida è fonte di ingiustizia e “Maxima debetur puero reverentia” (Al fanciullo si deve grandissimo rispetto).