IRC e metodologia
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Domanda
Buona sera Prof. Incampo, la disturbo perché avrei bisogno di un suo consiglio in merito ad un episodio accaduto nella mia scuola. Sono un’insegnante specialista RC della scuola primaria, lavoro in tre plessi e due istituti comprensivi e la settimana scorsa alcuni rappresentanti di classe di un plesso, mi hanno convocata per avvisarmi di un disagio da parte di alcuni bambini i quali, secondo i genitori, mi percepiscono severa. Tengo a precisare che sono classi abituate ad intendere l’ora di religione come un’ora di puro svago e divertimento, le regole non esistono e quando vengono richiamati, rimangono indifferenti continuando indisturbati nel loro atteggiamento. La mia domanda non verte tanto sul ruolo dei rappresentanti, i quali dovrebbero far incontrare le parti per risolvere eventuali problemi o tensioni che sorgono all’interno della scuola, ma mi chiedo se, anziché cercare il dialogo, impongono il cambiamento minacciando di ritirare i propri figli dall’ora di religione, avvisando il dirigente e l’ufficio scuola in diocesi, se questo tipo di comportamento si può tollerare, subendo in tal modo la loro pressione, oppure se esiste qualche strumento per far capire che hanno oltrepassato il limite, ristabilendo un clima di dialogo e di confronto, per il bene dei bambini.
Grazie per l’attenzione.
Cordiali saluti.
Risposta
Io direi che è tutta questione di metodologia da parte tua: certo non devi cadere nel tranello di accettare un comportamento troppo permissivo che forse ha tenuto chi ti ha preceduto, ma devi anche entrare in un ordine di idee che accetta la diversità da altre discipline di un insegnamento qual è l’IRC; esso concorre più di ogni altro alla formazione della persona e a dare un orientamento di vita che – lungi dall’escludere il fatto religioso – vede in esso un faro capace di guidare la persona e dare risposte a domande fondamentali e di senso.