Legge 104: qui stiamo sclerando!
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Domanda
Gentile prof. Incampo mi faccio risentire dopo le turbolenze di agosto... nel mio Liceo (Scientifico) è sorto un problema circa l'assegnazione dei giorni di Lg 104/92. Premetto che usufruisco di tale legge in quanto mio padre di anni 80 è invalido al 100% e necessita di assistenza continua è inoltre cieco assoluto a norma della Lg.382/70. Ha pertanto due riconoscimenti di invalidità avvallati da due commissioni ASL una nel febbraio 2008; l'altra nel maggio 2008 (quella di cieco assoluto).
Il preside non vuole concedere i giorni di 104 se non è presente un piano terapeutico...mi spiego attraverso la scrittura della circolare così capirà meglio.La circolare così recita:
Preso atto che , nonostante i chiarimenti comunicati dal sottoscritto, relativamente all'oggetto, si continua a chiedere permessi giornalieri , per telefono, nella stessa giornata di fruizione, si precisa che tranne le comunicazioni di assenza per malattia, qualsiasi altra richiesta, deve essere preventivamente inoltrata al D.S. che ne verifica le condizioni per l'autorizzazione. Il chiarimento si applica anche ai beneficiari ex art.33 Lg 104/92 si ricorda che l'INPS, con messaggio n. 15021 del 7/06/2007 precisa che, in fase di richiesta dei permessi, deve essere prodotto un programma di assistenza a firma congiunta del lavoratore richiedente e della persona con disabilità in situazione di gravità che dell'assistenza si giova, quandi il tempo necessario per coprire la distanza dal luogo di residenza o di lavoro del lavoratore che assiste il familiare disabile, da quello in cui risiede di fatto quest'ultimo superi i 60 minuti.
Ora mi chiedo... mio padre è stato male di notte, prende farmaci scoagulanti... ha avuto una epistassi... mi è stato rifiutato il giorno di 104 perché manca un programma di assistenza????!!! Qui stiamo sclerando! Inoltre non c'è nessun programma mio padre è in uno stato di gravità permanente. Inoltre io sono l'unica figlia che può usufruire di lg 104 in quanto mio fratello vive in altra regione e mia madre di 79 anni è anch'essa disabile e non in grado di assistere mio padre. Risiedo a soli 20 Km da casa di mio padre, ma sono domiciliata in casa sua per ovvi motivi. Cosa posso fare? Lo scorso anno il D.S. mi ha concesso i giorni ma per visite programmate in ospedale a cui mio padre doveva sottoporsi. Quest' anno è capitata una urgenza. Che fare se si ripresenta? La circolare INPS possiede una Ratio come tutte le norme di Legge o si tratta di un abuso del D.S?
La ringrazio. Un cordiale saluto.
Risposta
In linea di massima il dirigente ha buone ragioni per contemperare l’esercizio dei benefici della legge 104 al personale docente con l’esigenza di assicurare il regolare svolgimento del servizio scolastico.
Detto questo il titolare di permessi ex articolo 33 della legge 104, di norma, dovrà presentare al Dirigente scolastico, ogni mese un programma di assistenza per la fruizione dei tre giorni.
Pertanto se tuo padre è stato identificato dalla commissione ASL come portatore di handicap in stato di gravità, tu hai diritto a fruire dei tre giorni di permesso mensile.
A questo punto è altrettanto chiaro, a mio parere, in casi di urgenza e necessità documentati come quello da te rappresentato, il Dirigente dovrebbe attivare la flessibilità nella concessione di un giorno non rientrante tra quelli già programmati.
In quanto alla circolare INPS questa deve essere impresa come strumento orientativo per la concessione dei permessi da parte del Dirigente scolastico.
“Est modus in rebus”, diceva il mio conterraneo Orazio.