IRC: Ho partecipato al concorso e mi sono posizionata fra il 3O%

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Domanda


Gent.mo Nicola Incampo Sono un’insegnante di religione della Diocesi di *** ho partecipato al concorso e mi sono posizionata fra il 3O% Nella nostra Diocesi ultimamente si sono verificate le seguenti assegnazioni di ore tra coloro appartenenti alla suddetta fascia: 8 -10 ore (scuole distanti tra loro anche 15 -30km) a coloro che hanno superato il concorso 22- 24-19 ore nella scuola primaria solo 6 ore nella scuola sec, di primo grado; tra coloro che non hanno potuto accedere al concorso, non avendo i requisiti. Chiedo: 1- è possibile questa disparità nella distribuzione delle ore? 2- E’ possibile insegnare nella scuola primaria pur non avendo il diploma magistrale? (soprattutto dopo 17 anni d’insegnamento). L’abilitazione conseguita nella Diocesi è di tipo verticale? 3- E possibile chiedere all’Ordinario una più equa distribuzione delle ore, senza avere risposte del tipo:” Dovete essermi grati per aver comunque fatto insegnare a tutti?” Soprattutto in previsione di un eventuale prossimo concorso così facendo c’è il rischio di essere doppiamente penalizzati non potendo accedervi a causa di un numero di ore inferiori alla metà dell’orario cattedra.

Risposta




Chiariamo subito che un eventuale prossimo concorso non richiederà per la partecipazione un numero minimo di ore settimanali, perché questo requisito è stato richiesto solo per il concorso appena espletato che era riservato.
Quanto poi alle tue domande è il caso di ricordare che la legge 186/03 ha come pietra angolare il Concordato e precisamente il punto 5 del Protocollo addizionale relativo all’articolo 9 che recita così: “L’insegnamento della religione cattolica nelle scuole indicate al n. 2 è impartito in conformità alla dottrina della Chiesa e nel rispetto della libertà di coscienza degli alunni da insegnanti che siano riconosciuti idonei dall’autorità ecclesiastica, nominati, d’intesa con essa, dall’autorità scolastica.” (Cfr. Legge 121 del 25 marzo 1985).
Questo significa che tutte le nomine degli insegnanti di religione devono essere fatte “d’intesa”, sia quelle al trenta per cento che quelle al settanta per cento.
Ma che cosa significa essere nominati d’intesa?
Cerchiamo di capirlo insieme: i parametri dell’intesa tra Ordinario diocesano e Autorità scolastica sono tre.
  1. La fissazione delle ore;
  2. L’individuazione dell’insegnante;
  3. La scelta della scuola


Sul primo parametro, la fissazione delle ore, il discorso è andato sempre più affinandosi, nel senso che le regole statali hanno obbligato l’Ordinario diocesano a tendere sempre più verso l’orario cattedra, tanto è vero che è lo stesso Stato, oggi, a formulare le cattedre.
Il secondo e il terzo parametro sono di esclusiva competenza dell’Ordinario diocesano: cioè è, e sarà, l’Ordinario a individuare il docente che manderà in una determinata scuola.
Ritengo che l’Ordinario diocesano, o chi per lui, rispondendo nei termini dal richiedente riferiti, abbia dato una risposta saggia orientandosi all’inserimento di tutti quelli che hanno partecipato al concorso.