Tutor e collegio dei docenti
- Curatore:
- Email:
Domanda
Caro don Gabriele, mi chiamo ***; forse non casualmente le scrivo per la prima volta nella festività dei Ss. Arcangeli e nella ricorrenza del suo onomastico. Ho bisogno della sua pazienza e competenza per poter svolgere nel modo più documentato e consapevole la mia professione. Sono un idr di 35 anni che presta il suo servizio presso una scuola paritaria - ai sensi della legge 62/00 - e presso un istituto comprensivo statale. Può un collegio dei docenti, nella sua autonomia e sovranità, - se non da un punto di vista legale, almeno da uno di serietà e "obbligo" di responsabilità verso una riforma che, volenti o nolenti, è legge dello stato - respingere la figura del tutor? Nella speranza - cristiana non umana - di iniziare una formativa collaborazione, i miei più sinceri auguri di ogni grazia e bene in Gesù Cristo.
Risposta
Per prima cosa chiariamo che cosa prevede il Decreto Legislativo numero 59 del 19 febbraio 2004 a proposito del tutor.
La funzione del docente tutor è quella di coordinare l'equipe pedagogica che lavora con gli alunni e di svolgere anche la funzione di tutor dei medesimi, in costante rapporto con le famiglie e con il territorio, soprattutto in ordine alle scelte delle attività opzionali e dell'eventuale ampliamento dell'offerta formativa.
Il docente tutor, insieme ai colleghi, nell'ambito del POF, considerando i vincoli e le risorse presenti nelle Indicazioni Nazionali, progetta un'organizzazione del percorso formativo, fondato su due modalità che sono il gruppo classe e il laboratorio. L'alternanza di questi momenti di lavoro non può prescindere dall'età degli allievi e non può nemmeno essere subordinata alle esigenze dell'organizzazione scolastica. I momenti di lavoro, distinti in gruppi classe, di livello e di laboratorio, richiedono al docente tutor e ai suoi colleghi la progettazione di una organizzazione organica ed ordinata che può subire opportunamente degli adattamenti in itinere, con delle intensificazioni o dei rallentamenti. Le Indicazioni nazionali hanno previsto di estendere i compiti del docente tutor sia come presenza oraria che come responsabilità di coordinamento dei docenti del gruppo classe.
Il Collegio dei Docenti, invece, è regolamentato dall'art. 7 del Dlgs 297/94, è composto dal personale docente di ruolo e non di ruolo in servizio nell'istituto ed è presieduto dal Dirigente Scolastico; ad esso appartengono anche i docenti di sostegno con titolarità di classe e gli insegnanti tecnico-pratico. Il Collegio ha potere deliberante in materia di funzionamento didattico dell'istituto. Crea la programmazione educativo - didattica che viene esplicitata nel Piano dell'Offerta Formativa. In regime di autonomia, il Collegio determina il curricolo locale, adeguando la programmazione alle esigenze ambientali e favorisce il coordinamento interdisciplinare.
Il Collegio dei Docenti tiene conto dei pareri dei Consigli di Classe. Si insedia all'inizio del nuovo anno scolastico, si riunisce ogni qualvolta il Dirigente Scolastico o un terzo dei suoi componenti lo convoca, comunque non meno tre volte l'anno.
Esso si riunisce in orario di servizio, ma non durante le lezioni. Le funzioni del segretario sono attribuite dal Dirigente ad uno dei docenti eletti come collaboratori.
In seno al Collegio dei Docenti si elegge il Comitato di Valutazione per il servizio degli insegnanti formato dal Dirigente Scolastico, da 2 o 4 docenti come membri effettivi e da 1 o 2 come membri supplenti a seconda che l'istituto abbia sino a 50 o superiore a 50 docenti.
Adempimenti del Collegio dei Docenti:
Atti obbligatori:
1. Deliberazione del piano dell'offerta formativa (POF)
2. Scelta della suddivisione dell'anno scolastico ai fini della valutazione degli alunni
3. Adozione libri di testo e sussidi didattici
4. Formulazione dell'orario delle lezioni
5. Elezione dei propri rappresentati nel consiglio di istituto
6. Elezione dei propri rappresentanti nel comitato per la valutazione del servizio scolastico
7. Scelta delle classi o sezione per l'inserimento degli alunni disabili
8. Valutazione periodica dell'andamento complessivo dell'azione didattica, fissando i criteri di monitoraggio, la tipologia e il numero di prove ai fini della valutazione, degli apprendimenti degli alunni, i criteri per lo scrutinio, le schede per il recupero, il numero dei debiti
9. Adozione dei percorsi di sperimentazione metodologici-didattici elaborati dai consigli di classe
10. Programmazione educativa funzionale alla formazione scolastica dei figli dei lavoratori comunitari ed extracomunitari
11. Programmazione ed attuazione delle iniziative per il sostegno per gli alunni diversamente abili
Parere obbligatorio, ma non vincolante:
1. Adozione di sperimentazione e innovazioni di ordinamento e struttura (esempio indirizzo mercurio - progetti assistiti)
2. Criteri sulla formazione e composizione delle classi tenuto conto dei criteri generali del consiglio di istituto
3. Criteri sull'assegnazione dei docenti alle classi
4. Sulla designazione dei direttori di laboratorio. Biblioteca, commissioni, dipartimento, gruppo H, CIC
5. Sulla valutazione e la documentazione dei risultati della sperimentazione
6. In natura di aggiornamento autogestito
7. Esprime parere al preside di sospensione del servizio in caso di particolare urgenza
8. Esprime parere per gli aspetti didattici sulle attività di educazione alla salute
Tra i compiti del Collegio dei docenti non vi è quindi quello di modificare o annullare una norma che è legge dello Stato.