In alcune Diocesi i docenti non coprono il 70%
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Domanda
Caro don Gabriele, sono *** della Diocesi di ***. Come Ti avevo già accennato al Meeting, Ti faccio notare la situazione che si è creata nella nostra Diocesi e Regione. L'Ufficio Scolastico Regionale ha identificato n. 276 cattedre di I.R.C. da mettere in ruolo, mentre coloro che hanno partecipato e superato il concorso sono 265; fra 3 anni, quindi, quando tutto andrà a regime, ci sarà un vuoto pari a 11 cattedre. A tutt'oggi, però, si sta verificando questa situazione: in alcune Diocesi i docenti che hanno superato il concorso non coprono il 70%, mentre in altre ci sono insegnanti che, pur avendo superato il concorso, non rientrano nel 70%. La conseguenza di tutto ciò è che in alcune Diocesi lavorano con orario cattedra insegnanti che non hanno superato o partecipato al concorso (non hanno quindi i requisiti per entrare in ruolo fino al prossimo concorso), mentre in altre (ad. esempio la mia) insegnanti che hanno superato il concorso non stanno lavorando con orario cattedra e non entreranno in ruolo. Mi chiedo e Ti chiedo se sia possibile che i vari Uffici Scuola Diocesani si coordinino a livello regionale al fine di far accedere al ruolo tutto i vincitori di concorso. Cordialmente.
Risposta
Da tempo avevamo previsto e presentato, in una delle risposte a quesiti a noi rivolti, i risultati di uno studio da noi fatto su dati presi dall'Annuario della C.E.I. e lo stesso studio abbiamo comunicato in una audizione avuta dinanzi alla Commissione Lavoro della Camera dei Deputati della passata legislatura.
Tenendo conto che può partecipare al concorso chi ha i titoli previsti dall'Intesa (quattro anni di servizio continuativo nella scuola e non meno di nove ore di insegnamento nella scuola superiore e/o non meno di dodici ore nella primaria), avevamo calcolato in diecimila i probabili concorrenti su una disponibilità di quattordicimila circa i posti disponibili, corrispondenti al 70%.
"Il primo concorso per titoli ed esami, intendendo per titolo anche il servizio prestato nell'insegnamento della religione cattolica, che sarà bandito dopo la data di entrata in vigore della presente legge, è riservato agli insegnanti di religione cattolica che abbiano prestato continuativamente servizio per almeno quattro anni nel corso degli ultimi dieci anni e per un orario complessivamente non inferiore alla metà di quello d'obbligo anche in ordini e gradi scolastici diversi, e siano in possesso dei requisiti previsti dall'articolo 3, commi 3 e 4 (Cfr. comma 1 articolo 4 Legge 186/03).
Questo sarebbe avvenuto se l'avverbio complessivamente fosse stato inteso come la somma delle ore tra la scuola materna ed elementare da un lato e la somma tra la scuola media e superiore dall'altro; questo significa che sarebbero stati presi in considerazione ai fini concorsuali solo gli anni espletati con almeno 12 ore nella scuola primaria e/o almeno 9 ore nella scuola secondaria; e se l'avverbio continuativamente fosse stato inteso nel senso che gli anni dovevano essere tutti e quattro attaccati, cioè uno dopo l'altro.
Le cose sono andate invece diversamente e tale impostazione non è stata accettata.
Comunque anche se la maglia è stata allargata ci sono diocesi con cattedre vacanti, cioè senza insegnanti da immettere in ruolo, e diocesi con molti insegnanti e poche cattedre.
Il Servizio Nazionale della CEI per l'IRC ed in modo particolare la commissione che studia i problemi giuridico-normativi, della quale modestamente faccio parte, sta già studiando il problema.