Un’amica, che insegna da decenni letteratura latina nelle superiori, mi ha ricordato i nodi essenziali lungo cui, secondo Cicerone, dovesse svolgersi un’orazione. Intelligentemente essa li ha applicati alla lezione.
Noi entriamo in classe per fare compagnia a tanti piccoli Alexander Supertramp, che aspettano l’ora di lezione per essere “risvegliati” nel loro “cuore” e lanciati verso gli spazi sconfinati del reale.
La lezione è un’avventura che ricomincia ogni giorno: la nostra umanità è chiamata ogni giorno ad “aprire la finestra” sul vasto orizzonte del reale, facendo lezioni che siano attraversate dal nostro io.
"In classe entra una cipolla: svariati strati di magone, paura, preoccupazione, rancore, rabbia, desideri insoddisfatti, rinunce furibonde, indifferenze... guardateli, ecco che arrivano, il corpo in divenire e la famiglia nello zaino. La lezione può...
Nel Medioevo vicino alle università c’era la cattedrale, il luogo della memoria della verità e della tradizione.
Tradizione di che cosa? Del senso della vita, della realtà, quindi del significato di tutto quello che studiamo, apprendiamo.
E’ questa la posizione radicalmente nuova, rivoluzionaria rispetto alla cultura contemporanea, una cultura scettica, vuota, una cultura che ha stabilito una lontananza incolmabile fra sé, quel che desidera il proprio cuore e la realtà, la vita, che ha...
La storia di Edimar ha suscitato un gran numero di adattamenti teatrali. Presentiamo qui una terza versione della vicenda, realizzata da studenti dell’Istituto professionale “Falck” di Sesto S. Giovanni e da un gruppo di disabili della cooperativa...
“Breve” non coincide con: ridotta, banalizzata, minima, approssimativa. Ciò che occorre è una metodologia didattica realisticamente adeguata al tipo umano dell’alunno che si ha di fronte, quindi alla sua persona.
Il tipo umano di adolescente che abbiamo di fronte è certo diverso da quello che arrivava in classe qualche anno fa, nel senso che forse è diventato una vittima e una preda più facile per questa società del sogno e dell’edonismo; insegnare in modo sempre...
“…Cadde una goccia sul melo ed un’altra sul tetto; e cinque o sei baciarono le gronde, e ne risero i tegoli… altre andarono a crescere il ruscello, che andò a crescere il mare. Ed io pensavo, se fossero perle che collane verrebbero…”
Solo i poeti, (in...
Che cosa ha reso ottuso il nostro sguardo, così da non permetterci più un limpido stupore? Con l’aiuto dei film “La fabbrica di cioccolato” e “Le Cronache di Narnia” e con esempi tratti dalla quotidianità dei ragazzi cerchiamo una risposta a questa...
Aiutare i ragazzi a guardare la realtà con occhio stupito e ad allargare la ragione in questo gesto: ecco il primo compito dell’educatore, del genitore, dell’insegnante. Un vero Maestro ci guida in questo percorso.
Non sono infrequenti da parte di cantautori e di compositori una consapevolezza acuta sul significato delle loro opere, una percezione del nesso tra la loro esperienza umana e la comunicazione di essa attraverso le canzoni.
La canzone può essere utilizzata dal soggetto che la propone come veicolo di bellezza, come offerta di un’intuizione poetica, di un significato intravisto. E’ possibile valorizzare questo mezzo di comunicazione così caratteristico del mondo giovanile, per...
Valuti la totalità della persona del ragazzo, cioè dai valore al suo io per quello che è, così com’è (il maggiore o minore uso dei suoi talenti, il suo desiderio di conoscenza, le sue eventuali attitudini, il modo con cui vive il rapporto con i compagni e...
La valutazione è quindi anche l’esito della motivazione che il docente dà alla sua professionalità, è un giudizio sulla globalità della persona del ragazzo superando due equivoci: la misurazione e la parcellizzazione.
Valutare non è:
* misurare...
La valutazione è un processo di verifica conseguente alla concezione che il docente ha riguardo all’educare e al programmare. Se educare significa creare le condizioni perché il ragazzo possa “educere”, cioè venir fuori gradualmente alla propria identità,...
Si tratta della modalità operativa della valutazione, cioè “si rende vero” il processo d’apprendimento dell’alunno; essa non è riducibile ad un controllo “fiscale” dell’impegno/studio dei ragazzi: è una cordiale, precisa, puntuale sollecitazione del...