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Le domande dell’Enciclica

Fonte:
CulturaCattolica.it

"…L'amore, pur in tutta la diversità delle sue manifestazioni, in ultima istanza è uno solo, o invece utilizziamo una medesima parola per indicare realtà totalmente diverse?

La Chiesa con i suoi comandamenti e divieti non ci rende forse amara la cosa più bella della vita?
Non innalza forse cartelli di divieto proprio là dove la gioia, predisposta per noi dal Creatore, ci offre una felicità che ci fa pregustare qualcosa del Divino?

Il cristianesimo ha davvero distrutto l'eros?

Come deve essere vissuto l'amore, perché si realizzi pienamente la sua promessa umana e divina?"

Insomma, un'enciclica che non teme di ripartire dai "fondamentali" del catechismo, anche nel parlare

  • di amore di Dio e amore del prossimo

    «È veramente possibile amare Dio pur non vedendolo? E: l'amore si può comandare?»
  • di giustizia:

    «La giustizia è lo scopo e quindi anche la misura intrinseca di ogni politica…
    Come realizzare la giustizia qui ed ora?
    Questa domanda presuppone l'altra più radicale: che cosa è la giustizia?»
  • di carità:

    «Quali sono, ora, gli elementi costitutivi che formano l'essenza della carità cristiana ed ecclesiale?


L'attività caritativa cristiana deve essere indipendente da partiti ed ideologie. Non è un mezzo per cambiare il mondo in modo ideologico e non sta al servizio di strategie mondane, ma è attualizzazione qui ed ora dell'amore di cui l'uomo ha sempre bisogno
».

Appare evidente la concretezza con cui il Papa entra in ogni ambito della vita del cristiano, indicando la via e il metodo con cui seguirla e riaffermando l'importanza dei sacramenti e della preghiera: «Ovviamente, il cristiano che prega non pretende di cambiare i piani di Dio o di correggere quanto Dio ha previsto.

Ma chi pretende di lottare contro Dio facendo leva sull'interesse dell'uomo, su chi potrà contare quando l'azione umana si dimostrerà impotente?

Fede, speranza e carità vanno insieme. La speranza si articola praticamente nella virtù della pazienza, che non vien meno nel bene neanche di fronte all'apparente insuccesso, ed in quella dell'umiltà, che accetta il mistero di Dio e si fida di Lui anche nell'oscurità.»

Conclude l'enciclica indicandoci chi seguire, chi guardare, i Santi di alcuni fa menzione, perché ognuno con la propria differenza di carisma ha contribuito a rendere grande la Chiesa, e Maria, "Madre del Signore e specchio di ogni santità."

«Alla vita dei Santi non appartiene solo la loro biografia terrena, ma anche il loro vivere ed operare in Dio dopo la morte. Nei Santi diventa ovvio: chi va verso Dio non si allontana dagli uomini, ma si rende invece ad essi veramente vicino. In nessuno lo vediamo meglio che in Maria. La parola del Crocifisso al discepolo — a Giovanni e attraverso di lui a tutti i discepoli di Gesù: «Ecco tua madre» (Gv 19, 27) — diventa nel corso delle generazioni sempre nuovamente vera. Maria è diventata, di fatto, Madre di tutti i credenti.»

Concludendo: di questa enciclica parleremo per lungo tempo, perché non si può "liquidare" in poco spazio un così prezioso strumento per la crescita della nostra fede.
Abbiate la pazienza e la bontà di seguirci e di collaborare con noi, perché insieme ci si possa aiutare a far sì che la fede diventi sempre di più vita.


Santa Maria, Madre di Dio,
tu hai donato al mondo la vera luce,
Gesù, tuo Figlio – Figlio di Dio.
Ti sei consegnata completamente
alla chiamata di Dio
e sei così diventata sorgente
della bontà che sgorga da Lui.
Mostraci Gesù. Guidaci a Lui.
Insegnaci a conoscerlo e ad amarlo,
perché possiamo anche noi
diventare capaci di vero amore
ed essere sorgenti di acqua viva
in mezzo a un mondo assetato.

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