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Dedicato a chi guarda la Chiesa aggrappato alle finestre

Autore:
Mazzotti, Sr Vera
Fonte:
CulturaCattolica.it

Dal 2001 abbiamo avuto attentati, stragi, tzunami, terremoti e nessuna consacrazione. Moltissimi morti e ogni volta nei pressi dell’apice della distruzione si è trovata una statua della Madonna illesa, o come è successo qualche anno prima a Nagasaki, allorché la bomba atomica ha risparmiato solo la Città dell’Immacolata, fondata da padre Kolbe.
Viene in mente Gesù quando gli chiedono il motivo per cui sono morti quei 18 uomini sotto la torre di Siloe, oppure quelli che sono stati uccisi da Pilato perché non volevano sacrificare agli idoli. La gente di 2000 anni fa chiedeva a Gesù: sono stati puniti per i loro peccati? Noi gli avremo chiesto: sono stati puniti nonostante la loro consacrazione alla Madonna? Ai superstiziosi di ieri come a quelli di oggi Gesù risponde: no, ma se non vi convertirete perirete allo stesso modo!
Lo scopo è convertirsi. Il terremoto, come altre calamità e problemi personali, è un monito alla conversione, perché è in quel momento che ognuno è portato a prendere coscienza di quanto sia fragile e prezioso il dono della vita. Una vita che perde di significato se rimane fine a se stessa, ossia se non tiene presente la vita eterna. C’è chi di fronte a questo riconoscimento si sente giocato dal fato, che è l’antico dio pagano per eccellenza, impersonale e incurante degli uomini.
Il nostro Dio, invece, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe, è un Dio personale e non ci castiga tutto di un botto, ma ci castiga a poco a poco in vista della nostra conversione, come ci ricordava la liturgia della domenica scorsa. Come non pensare alla realtà del male e del peccato in un tempo in cui il medio oriente è bagnato dal sangue di molteplici e continui martiri cristiani, di diverse confessioni: è qui che si realizza l’ecumenismo, perché come ci ricorda il Salmo 117, è meglio rifugiarsi nel Signore che sperare negli uomini. Nella liturgia di questa domenica anche i sette fratelli dei Maccabei ce ne danno egregia prova.
A chi ha ricevuto il sacramento dell’ordine dovrebbe essere cara più che la connessione wi-fi quella con lo Spirito Santo: se non si legge la realtà a partire dalla fede non si è cristiani. È Nostro Signore che ci incita a pregare sempre senza stancarci mai e la consacrazione è la più alta forma di preghiera, dato che si tratta di un affidarsi totale e fiducioso nelle mani di un Altro. Cito solo en passant le consacrazioni che non vennero fatte e della Francia e della Russia e che coincisero con le omonime rivoluzioni, anche se penso che molti le ritengano passi di civiltà e non tengano in nessun conto i morti da questi moti provocati e il relativismo etico e pratico che è loro seguito. Quando l’uomo chiude la porta che lo fa comunicare con Dio, quelle che fa con i fratelli sono solo vane chiacchiere. Inoltre il comandamento fondamentale dell’Amore è ama Dio e il prossimo, non il lontano. Se tra cattolici ci trattiamo così, e siamo pieni di rivalità e vanagloria, non illudiamoci di star combattendo per la causa dell’unità.

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