La bandiera arcobaleno, in Chiesa è un abuso

La bandiera, conclude «Fides», è un simbolo sincretistico, che propone l’unità New Age nella sintesi delle religioni. Introdurla nelle chiese e nelle celebrazioni è da considerarsi «un abuso».
Fonte:
CulturaCattolica.it
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C’è stato un tempo in cui la bandiera della pace era molto di moda.
Sventolava alle finestre, in alcuni luoghi pubblici stava accanto a quella dell’Italia, la trovavi all’ingresso degli oratori parrocchiali, e delle associazioni e in qualche caso persino sugli altari delle chiese.
Era il 2002, la campagna di sensibilizzazione lanciata da padre Zanotelli contro la guerra in Iraq aveva eletto la bandiera arcobaleno a simbolo della pace.
Così criticare, come spesso abbiamo fatto sul nostro sito, l’ostentazione di questo simbolo da parte dei cristiani, che hanno Cristo stesso come testimone di pace, era visto come segno di integralismo.
C’era poi qualche parroco che dal pulpito si rammaricava di non poter essere alle manifestazioni per la pace a sventolare quella bandiera colorata e s’accontentava di stenderla al posto della tovaglia bianca.
Ora ne vedi ancora alcune che resistono logorate dallo smog, vessillo di una pace che gli uomini non sanno costruire.

L’agenzia Vaticana Fides in un articolo ripreso oggi da molti giornali, chiarisce alcuni aspetti dell'uso improprio di questo simbolo all’interno delle Chiese.

…”come mai uomini di Chiesa, laici o chierici che siano, hanno per tutti questi anni ostentato la bandiera arcobaleno e non la croce, come simbolo di pace? Sarebbe interessante interrogare uno per uno coloro che, forse anche inconsapevolmente, hanno affisso sugli altari, ingressi e campanili delle chiese lo stendardo arcobaleno. (…) resta il fatto incontrovertibile che non è il simbolo della croce in sé stesso ad aver bisogno di essere emendato quanto piuttosto gli atteggiamenti degli uomini che, guardando a tale segno possono ritrovare motivo di conversione."

«Fides» spiega che esistono diverse versioni di questa bandiera, una delle quali è riconosciuta ad Aldo Capitini, fondatore del Movimento nonviolento, «che nel 1961 la usò per aprire la prima marcia per la pace Perugia-Assisi», mentre un’altra «segnala che la sua origine risale al racconto biblico dell’Arca di Noè» e dunque sarebbe un simbolo cristiano a tutti gli effetti.
In realtà - scrive l’agenzia dopo aver ricordato che è anche il simbolo dei movimenti di liberazione omosessuali - la bandiera rappresenta un’idea secondo la quale «per esempio è possibile mettere sullo stesso piano partiti politici o gruppi culturali che rivendicano, legittimamente, la difesa della dignità della donna, e gruppi, come è accaduto recentemente in Europa, che rivendicano la depenalizzazione dei reati di pedofilia. Si tratta ovviamente di aberrazioni possibili, solo all’interno di una mentalità relativistica come quella che caratterizza le nostre società occidentali».

La bandiera, conclude «Fides», è un simbolo sincretistico, che propone l’unità New Age nella sintesi delle religioni. Introdurla nelle chiese e nelle celebrazioni è da considerarsi «un abuso».

Pertanto non vergogniamoci di Cristo e non barattiamolo con le bandiere colorate, almeno noi che ancora ci diciamo cristiani.