Elezioni 2008: i figli sono un lusso, tassiamoli
Leggo nel blog di Raffaello Vignali questo intervento a proposito della fiscalità riservata alle famiglie e ve lo propongo come occasione di riflessione.- Curatore:
Nemici della famiglia, nemici del paese
In queste settimane di campagna elettorale, mi è capitato di confrontarmi con altri candidati sui programmi a sostegno delle famiglie. E spesso ho trovato un’incomprensibile indifferenza se non addirittura un’ostilità manifesta verso il tema del quoziente famigliare. Per noi invece il quoziente famigliare è un punto qualificante del programma. E lo è perché si tratta di un fattore elementare di giustizia sociale.
Per chi non lo sapesse, il quoziente famigliare è un sistema per cui il reddito complessivo dei membri della famiglia viene diviso per il numero dei suoi componenti in modo, che chi deve mantenere dei figli possa pagare meno tasse rispetto a chi non ne ha.
Eppure c’è ancora chi si rifiuta di riconoscere il valore e la bontà di questo sistema, e si ostina a considerando unicamente il reddito complessivo indipendentemente dal numero di persone che con quel reddito devono campare: così secondo taluni “illuminati” una famiglia di 6 persone con un reddito di 40 mila euro sarebbe più ricca di un single con un reddito di 30 mila euro.
Verrebbe da pensare che chi ragiona così ha un unico problema: quello di non saper fare le divisioni. Sarebbe bello crederlo, ma non è così. Purtroppo c’è qualcosa di più grave.
Sotto sotto c’è la convinzione che fare figli sia un lusso. Qualcuno lo aveva pure dichiarato: “Il primo figlio è un diritto, il secondo è un lusso”. E come tutti i lussi non vanno sostenuti, ma tassati.
Ma la procreazione non è una concessione dello Stato, è una libertà, è un atto d’amore gratuito che solo i regimi più autoritari e dispotici ritengono di poter sottomettere alle loro leggi e ai loro divieti.
E a questa evidenza elementare potremmo anche aggiungere considerazioni legate al naturale sviluppo della società e delle nazioni. L’Italia, ad esempio, sta invecchiando, e così si sta impoverendo. I nostri figli sono una ricchezza non solo per i genitori, ma per tutto il Paese che altrimenti non avrebbe nemmeno forze ed energie fresche e nuove per sostenere il suo sviluppo. I nostri figli sono una ricchezza per tutti.
Solo un’ideologia nemica della persona e quindi della famiglia, può arrivare ad essere così ottusamente ostile alle nuove generazioni e a chi mette al mondo nuovi uomini e donne.
Tutt’altro esempio arriva - anche in questo campo - dalla Regione Lombardia che negli ultimi anni ha dimostrato come la famiglia possa essere promossa e aiutata in diversi campi (la sanità, la scuola, il lavoro…) con provvedimenti innovativi che sostenendo oggi i sacrifici di chi ha molti figli preparano il terreno per il benessere futuro di tutti.