Metti una sera con un musulmano non integralista, un laico e una monaca
L’incontro è stato organizzato dal centro culturale Charles Peguy- Curatore:
- Fonte:
Casatenovo - Cosa può unire il giornalista Fabio Cavallari, laico ma non laicista, suor Maria Gloria Riva, monaca non clericale e Magdi Allam, mussulmano non integralista? I tre personaggi hanno scritto e illustrato il libro “Volti e stupore”, presentato sabato sera per iniziare il ciclo di incontri promossi quest’anno dal Centro culturale Charles Péguy. Enrico Segagni ha aperto la serata presentando il tema dell’anno, che sarà la ricerca del “bello”, e i relatori della serata: Cavallari, Riva e don Gabriele Mangiarotti, artefice del fortunato incontro tra i tre. “Sì, sono io il colpevole di questo libro - ha detto ironicamente Mangiarotti - Ho conosciuto entrambi grazie il sito internet www.culturacattolica.it di cui sono l’ideatore. L’incontro con Fabio è avvenuto grazie a dei suoi articoli che ho pubblicato sul mio sito perché mi piaceva l’idea che mi trovassi d’accordo con una persona con una cultura diversa. L’ho poi presentato a suor Maria Gloria e subito è scattata una grande familiarità. Hanno poi iniziato a scambiarsi i racconti ora pubblicati, io nel frattempo avevo conosciuto Magdi Allam che ha accettato di scrivere la prefazione ai loro scritti. Il libro, per me, è l’espressione di un rapporto di comunione, di un incontro che fa riscoprire se stessi, dove c’è un “tu” che ti fa dire “io””. “Questo più che un libro - ha proseguito Cavallari - è la spiegazione della possibilità di un incontro. Il nostro si è basato sulla condivisione del senso sacro dell’essere umano. Lo scontro è tra chi crede e chi non crede non nella fede, ma nell’uomo. E’ la ragione su cui si può costruire ciò che sembra distrutto”. Il libro contiene storie di persone che Cavallari ha conosciuto e ognuna è accompagnata da un quadro scelto da suor Maria Gloria e dalle sue lettere. “Credo che nella vita - ha aggiunto suor Maria Gloria - le cose più importanti siano i rapporti veri con le persone, che ti cambiano la vita, come questo che ci ha portato a scrivere un libro. Dopo il nostro incontro, Fabio mi ha mandato dei racconti straordinari a cui ho sentito il bisogno di rispondere riraccontando e attraverso l’arte contemporanea che grida il dolore di volere un Dio vicino che sente lontano”.