2024 03 20 32esima “Giornata dei missionari martiri”, 24 marzo
HONG KONG - “Articolo 23”: il segreto della confessione sotto attacco a Hong KongSUDAFRICA - Ucciso un sacerdote zambiano in Sudafrica
RUSSIA / COREA DEL SUD - Missionario sudcoreano arrestato in Russia. I superiori: ‘Era vicino ai lavoratori migranti’
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In AFRICA sono stati uccisi 9 missionari: 5 sacerdoti, 2 religiosi, 1 seminarista, 1 novizio.
In Nigeria (4) sono morti don Isaac Achi, ucciso dalle fiamme durante un assalto alla sua parrocchia,
nello Stato di Niger, perpetrato da un gruppo armato; don Charles Onomhoale Igechi, aggredito da
uomini armati, lungo la Agbor Road, nello Stato di Edo; il seminarista Na’aman Danlami, morto
bruciato vivo nell’assalto di alcuni banditi alla parrocchia dove prestava servizio nello Stato di
Kaduna; il novizio benedettino Godwin Eze, rapito dal monastero di Eruku, Stato di Kwara, e poi
ucciso dai rapitori.
In Burkina Faso (2) hanno perso la vita in maniera violenta don Jacques Yaro Zerbo, assassinato
da uomini armati non identificati, nella regione di Boucle du Mouhoun, mentre si recava a svolgere
attività pastorali, e Fratel Moses Simukonde Sens, ucciso da un proiettile vagante nei pressi di un
posto di blocco militare nella capitale, Ouagadougou.
In Tanzania (1) Don Pamphili Nada è morto mentre veniva portato in ospedale dopo aver subito
un’aggressione nella sua parrocchia, nella regione di Arusha.
In Camerun (1) Fratel Cyprian Ngeh è stato aggredito e pugnalato a morte in strada, a Bamenda.
Nella Repubblica Democratica del Congo (1) don Léopold Feyen è stato ucciso a coltellate
nell’area di Kinshasa, mentre si trovava nella sua stanza, presso la parrocchia in cui svolgeva il
servizio pastorale.
In AMERICA sono stati uccisi 6 missionari: 1 Vescovo, 3 sacerdoti, 2 laiche.
In Messico (4) è stato ucciso a colpi di arma da fuoco, nello stato di Jalisco, Don Juan Angulo
Fonseca; Padre Javier García Villafaña è stato ucciso sulla strada che collega i municipi di Cuitzeo
e Huandacareo, mentre si stava recando in automobile a celebrare la Messa; Gertrudis Cruz de Jesús
e Gliserina Cruz Merino, giovani catechiste, sono state uccise nel corso di un’imboscata mentre si
recavano ad una processione eucaristica, nello Stato di Oaxaca.
Negli Stati Uniti d’America (2) Monsignor David O’Connell, Vescovo ausiliare di Los Angeles,
è stato ucciso dal marito della governante che lo accudiva, arrestato e reo confesso; Don Stephen
Gutgsell è morto in seguito ad una aggressione con arma da taglio avvenuta nella canonica della
chiesa di Fort Cahloun, piccola comunità del Nebraska che guidava da 11 anni.
In ASIA sono stati uccisi 4 laici.
Nelle Filippine (2) tra le vittime dell’ordigno fatto esplodere durante la celebrazione eucaristica
nell’Università statale di Mindanao, nella provincia di Lanao del Sur, c’erano due studenti cattolici e
volontari della comunità della cappellania universitaria, impegnati nell’animazione liturgica: Junrey
Barbante e Janine Arenas.
In Palestina (2) Samar Kamal Anton, e sua madre, Nahida Khalil Anton, sono state uccise dai
cecchini mentre camminavano verso il convento delle suore di Madre Teresa, a Gaza. Una è stata
uccisa mentre cercava di portare l’altra in salvo. Entrambe appartenevano ad un Gruppo di donne,
cattoliche e ortodosse, impegnate in un cammino di fede e di apostolato soprattutto a favore dei poveri
e dei disabili.
In EUROPA è stato ucciso 1 laico.
In Spagna (1) Diego Valencia, laico, sacrestano della parrocchia di Nuestra Senora de La Palma, ad
Algesiras, nella provincia di Cadice, è stato ucciso da un giovane marocchino armato di machete, che
oltre a lui ha ferito altre persone.
NOTIZIE
HONG KONG - “Articolo 23”: il segreto della confessione sotto attacco a Hong Kong
La nuova legge sulla sicurezza proposta obbligherà sacerdoti e pastori a rivelare informazioni sul “tradimento” apprese in confessione.
La maggior parte dei paesi del mondo, compresi alcuni non democratici, proteggono il segreto della confessione. I preti cattolici e il clero di altre religioni non possono essere obbligati a rivelare ciò che hanno appreso da un penitente durante una confessione. È un principio fondamentale della libertà religiosa onorato da secoli e che riconosce la natura speciale della confessione nella tradizione cattolica e in altre tradizioni religiose.
Questo principio è ora minacciato a Hong Kong dalla proposta di nuova legge sulla sicurezza, nota come “Articolo 23”. Le implicazioni per la confessione della nuova legge sono state annunciate dal segretario alla Giustizia di Hong Kong Paul Lam Ting-kwok, quando ha affermato che una persona può essere punita fino a 14 anni di carcere se sa che un’altra persona ha commesso “tradimento” e non denunciando il “traditore” alle autorità.
Non ci sono eccezioni per la confessione religiosa, il che significa che preti e pastori avranno l’alternativa o di violare i principi più sacri della loro religione o di andare in prigione.
La settimana scorsa, esperti internazionali guidati da Benedict Rogers, cofondatore e amministratore delegato di Hong Kong Watch, hanno firmato una dichiarazione in cui protestavano contro la proposta violazione del privilegio confessionale e della libertà di religione o di credo. Hanno inoltre osservato che l’articolo 23 della legge in generale peggiora la già pessima legge sulla sicurezza nazionale in vigore a Hong Kong e crea altri problemi per i diritti umani.
Il 15 marzo la Chiesa cattolica di Hong Kong ha espresso la fiducia che la nuova legge non inciderà sulle confessioni. Tuttavia, non è chiaro su cosa si basi esattamente questa fiducia. Come hanno notato i media locali, l’opinione espressa finora dalle autorità è diversa
(Bitter Winter 19/03/2024 GLADYS KWOKA)
SUDAFRICA - Ucciso un sacerdote zambiano in Sudafrica
Ucciso il 13 marzo, un sacerdote di origine zambiana in Sudafrica. Padre William Banda, della Società di San Patrizio per le missioni estere (Padri Kiltegan) è stato ucciso a colpi di arma da fuoco mentre si preparava a celebrare la Santa Messa nella cattedrale di Tzaneen.
Secondo le testimonianze raccolte, poco intorno alle 7.45 del mattino del 13 marzo, P. Banda stava conducendo la preghiera che precede la messa delle 8. I fedeli presenti hanno visto entrare nella chiesa una persona mai vista prima, un africano molto ben vestito, che si è diretto subito verso il sacerdote, sedendosi accanto a lui.
Quando p. Banda ha terminato la recita del rosario si è diretto alla sacrestia per prepararsi a celebrare la messa mattutina. Lo sconosciuto si è affiancato al sacerdote scortandolo nella sacrestia. Mentre il sacerdote stava per entrarvi l’assassinio ha estratto una pistola dalla tasca ed ha sparato a p. Banda alla nuca.
L’assassinio si è diretto verso l’uscita della chiesa ma una volta arrivato sulla soglia della porta ha fatto dietrofront si è avvicinato al corpo del sacerdote sparando un secondo colpo alla testa. Una volta uscito dalla chiesa, i testimoni riferiscono che l’omicida è balzato su un’automobile che lo aspettava, per poi fuggire a tutta velocità
L’omicidio del sacerdote cattolico segue quello di tre monaci ortodossi il giorno prima, 12 marzo, nel monastero di St. Mark and St. Bishop Samuel the Confessor, a Cullinan, a circa 30 km a est di Pretoria,
In un comunicato, la Chiesa copta ortodossa afferma che i monaci uccisi a colpi di arma bianca sono p. Takla El-Samouili, Vicario diocesano; Fr. Youstos Ava-Markos; e p. Mina Ava-Markostre. (L.M.)
(Agenzia Fides 14/3/2024)
RUSSIA / COREA DEL SUD - Missionario sudcoreano arrestato in Russia. I superiori: ‘Era vicino ai lavoratori migranti’
Baek Kwang-soon, 53 anni, è detenuto con accuse di spionaggio. La Love Rice Sharing, fondazione protestante per cui lavora: in quella regione “ci sono lavoratori russi, tailandesi e nordcoreani che sono poveri, persone bisognose, e noi forniamo loro vestiti, cibo e Vangelo”. Il mese scorso la Corea del Nord ha inviato 300 lavoratori, a dispetto delle risoluzioni Onu che lo vietano.
“Siamo rimasti tutti sbalorditi alla notizia del suo arresto perché è un missionario innocente profondamente impegnato a diffondere l’amore di Dio nel mondo”. Così dalla Corea del Sud la Love Rice Sharing Foundation - ente di beneficenza protestante che raccoglie cibo, medicine e vestiti per donarli, tramite i missionari - commenta dalla Corea del Sud la notizia dell’arresto di un suo missionario in Russia, trapelata ieri. Ma Baek Kwang-soon, 53 anni, si trovava nell’Estremo oriente russo per stare vicino ai lavoratori nordcoreani inviati illegalmente nel Paese dal regime di Kim Jong Un.
Secondo l’agenzia di stampa russa TASS, il pastore cristiano è stato arrestato a Vladivostok a inizio anno e a febbraio è stato trasferito nel centro di detenzione di Lefortovo, a Mosca, dove vengono incarcerati personaggi politici e detenuti stranieri di alto profilo. Un tribunale locale ha prolungato la detenzione di Baek fino al 15 giugno per ulteriori indagini: secondo le accuse rilanciate da fonti locali, infatti, il missionario avrebbe consegnato informazioni riservate alle agenzie di intelligence straniere attraverso app di messaggistica.
Il ministero degli Esteri sudcoreano ha confermato la notizia e ha dichiarato di essere in contatto con il governo russo, ma non ha voluto fornire ulteriori dettagli, affermando che sono in corso una serie di accertamenti.
Secondo Yang Moo-jin, professore di scienze politiche della University of North Korean Studies, a Vladivostok ci sono molte attività missionarie, essendo una zona di confine tra la Corea del Nord, la Russia e la Cina: “Ci sono sempre state attività diplomatiche e di intelligence per proteggere [i missionari] perché sono cittadini sudcoreani”, ha detto l’esperto. In quella regione “ci sono lavoratori russi, tailandesi e nordcoreani che sono poveri, persone bisognose, e noi forniamo loro vestiti, cibo e Vangelo”, ha detto il reverendo Lee Seon-gu della Love Rice Sharing Foundation. L’organizzazione, ha specificato, aiuta i fuggitivi nordcoreani in Russia “senza esortare le defezioni o incoraggiare le persone a disertare”. Un ‘attività, che secondo il parere degli esperti, sarebbe possibile solo grazie al sostegno dei servizi segreti sudcoreani. E che i superiori di Baek non avrebbero mai approvato: “Questo genere di cose metterebbe i nostri missionari a rischio di essere arrestati e utilizzati per scopi politici”, ha proseguito Lee. “Il missionario Baek non solo ha aiutato i lavoratori nordcoreani, ma anche i lavoratori migranti provenienti da altri Paesi”.
Da anni la Corea del Nord invia i propri lavoratori in Russia (e in Cina) per ottenere valuta straniera di cui il regime ha disperato bisogno, a dispetto delle risoluzioni delle Nazioni unite che vietano l’attività per impedire che il denaro venga utilizzato per lo sviluppo dei programmi missilistici e nucleari. I nordcoreani lavorano soprattutto come taglialegna e inviano in patria circa metà del loro stipendio.
Tuttavia, da quando Pyongyang ha allentato le restrizioni che erano state imposte durante la pandemia da Covid-19, si è assistito a crescenti spostamenti di cittadini della Corea del Nord, molti dei quali erano rimasti bloccati all’estero: “C’è certamente un processo in corso proprio adesso per riportare a casa molte di queste persone, ma allo stesso tempo stiamo assistendo a movimenti di nuovi gruppi di lavoratori inviati all’estero”, ha detto Julie Turner, inviata speciale del dipartimento di Stato americano per le questioni relative ai diritti umani in Corea del Nord. Secondo l’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap, solo il mese scorso sono stati inviati in Russia 300 lavoratori nordcoreani, arrivati in treno in una stazione vicino a Vladivostok. In molti casi Mosca rilascia visti per studenti ai lavoratori nordcoreani, rendendone più difficile il tracciamento.
(AsiaNews13/03/2024)